Oggi proponiamo la lettura di un'interessante studio condotto dal Dott. Giuseppe D'Antona, nostro docente nel Master di Alta Formazione in Osteopatia Sportiva, con Ilaria Morella, Massimo Negro, Maurizia Dossena e Riccardo Brambilla.
Insieme hanno analizzato l'interazione tra l'asse intestino-muscolo-cervello e il suo impatto sui disturbi neurodegenerativi, come il morbo di Alzheimer (AD) e il morbo di Parkinson (PD). Con l'aumento dell'aspettativa di vita, le malattie neurodegenerative diventano sempre più prevalenti, e attualmente non esistono cure definitive. La ricerca suggerisce che la disbiosi intestinale potrebbe contribuire alla patogenesi di queste malattie, e che interventi mirati sull'asse intestino-cervello potrebbero prevenire o ritardare i sintomi.
Utilità dello studio
1. Prevenzione e trattamento - Lo studio propone che l'integrazione di probiotici e l'esercizio fisico possano avere effetti benefici sulla cognizione nei pazienti con AD e PD. Questi approcci potrebbero rappresentare strategie terapeutiche promettenti, considerando che attualmente non esistono terapie modificanti la malattia.
2. Interazione bi-direzionale - Viene evidenziato il concetto di comunicazione bidirezionale tra il microbiota intestinale e il muscolo scheletrico, suggerendo che l'esercizio fisico non solo migliora la salute muscolare, ma potrebbe anche influenzare positivamente il microbiota intestinale, contribuendo così a una migliore salute cerebrale.
3. Ricerche future - Lo studio sottolinea la necessità di ulteriori ricerche per sviluppare strategie multimodali che includano cambiamenti nello stile di vita, al fine di migliorare la qualità della vita degli anziani e ridurre il rischio di insorgenza di disturbi neurodegenerativi.
La ricerca offre un'importante prospettiva su come l'integrazione di probiotici e l'attività fisica possano fungere da interventi preventivi e terapeutici per le malattie neurodegenerative, suggerendo un approccio innovativo per affrontare queste condizioni in crescita nella popolazione anziana.
Abstract
L'aumento della longevità è spesso associato a condizioni legate all'età. I disturbi neurodegenerativi più comuni nella popolazione anziana sono il morbo di Alzheimer (AD) e il morbo di Parkinson (PD), associati a una progressiva perdita di neuroni che porta a compromissioni funzionali e cognitive. Sebbene siano disponibili trattamenti sintomatici, attualmente non esiste una cura per queste patologie.
La disbiosi intestinale è stata coinvolta nella patogenesi dell'AD e del PD, pertanto interventi mirati all'asse intestino-cervello potrebbero potenzialmente prevenire o ritardare queste patologie. Recenti evidenze suggeriscono che l'apparato muscolo-scheletrico e il microbiota intestinale possono influenzarsi reciprocamente attraverso l'asse intestino-muscolo.
È importante notare che le funzioni cognitive nei pazienti affetti da AD e PD traggono un beneficio significativo dall'attività fisica. In questa rassegna, ci proponiamo di fornire un quadro completo della comunicazione tra cervello, apparato muscolo-scheletrico e microbiota intestinale, introducendo il concetto di "asse intestino-muscolo-cervello". Inoltre, discutiamo studi sull'uomo e sugli animali che esplorano il ruolo modulatorio dell'esercizio fisico e dei probiotici sulla cognizione nell'AD e nel PD.
Nel complesso, i risultati qui presentati supportano i potenziali benefici dell'attività fisica e dell'integrazione di probiotici nell'AD e nel PD. Saranno necessari ulteriori studi per sviluppare strategie mirate e multimodali, compresi i cambiamenti dello stile di vita, per prevenire o ritardare il decorso di queste patologie.