il rischio che tutti noi corriamo nella pratica della nostra professione è relegarla ad una mera esecuzione di tecniche osteopatiche pescate dall’immenso bagaglio tecnico appreso durante la formazione.
La didattica osteopatica sta andando, purtroppo, in questa direzione; probabilmente questo è lecitamente dovuto al tentativo di riconoscimento e accettazione da parte della medicina ufficiale; ma tende a ridurre il trattamento osteopatia ad una applicazione tecnica su una diagnostica medica classica o comunque su una analisi clinica basata su principi “medico classici”.
Riteniamo invece che l’osteopatia sia innanzitutto una filosofia e che questa filosofia ci debba portare ad elaborare una semeiotica e delle conclusioni specifiche e totalmente diverse rispetto a quella della medicina ufficiale. Questa peculiarità nasce dai principi filosofici osteopatici che si possono riassumere nella frase di Still: “Il compito del medico (potremmo qui dire dell’osteopatia perché a questi lui si riferiva) è quello di trovare la salute, chiunque è in grado di trovare la malattia”.
Durante queste giornate di lavoro tenteremo di ripartire da questi principi; prima dal punto di vista filosofico e poi cercando di trasdurre questi in meccanismi fisiologici conosciuti al fine di meglio comprendere cosa siano dei cardini della nostra professione come:
• la disfunzione somatica
• la valutazione osteopatica
• la diagnosi differenziale
• la sintesi osteopatica
• il processo terapeutico
• lo scopo reale delle tecniche
MODALITÀ DI ISCRIZIONE