Sistema piede-caviglia, occhio, vestibolo, apparato cutaneo e odonto-stomagnatico, sono i recettori ufficialmente riconosciuti nelle linee guida nazionali, per classificazione, inquadramento e misurazione della postura e delle sue eventuali disfunzioni.
L’attuale stato dell’arte ritiene che in rapporto a queste entrate dipendano la posizione dell’uomo nello spazio e l’organizzazione del suo tono posturale.
Grazie all’esperienza clinica, nondimeno, si constata che l’uomo eretto non è mai perfettamente simmetrico bensì esprime una “forma” peculiare: si osservano soggetti organizzati con bascule omo o controlaterali dei cinti pelvici, torsione dei medesimi nel piano coronale, differenze destra e sinistra nei valori angolari della rotazione del capo, ecc.
Esprimendoci con termini aristotelici si potrebbe dire che ogni esame posturale sottintende un’osservazione della “causa formale” del soggetto esaminato. Per la nostra cultura questa “forma-struttura” è espressione di fattori neurofisiologici e biomeccanici, quanto di fattori emotivi e psicologici.
Il nostro intento è quello di affiancare a tale modello interpretativo quello della medicina classica cinese, pur con le difficoltà, in termini filosofici, che possono presentare una differente accezione del concetto di causa e di oggetto fisico.
Per il pensiero cinese ogni cosa, la postura dell’uomo eretto tra Terra e Cielo, il suo corpo e le sue emozioni, sono diverse espressioni della medesima energia: il “qi”.
La psiche non è affatto considerata “sine materia” e non si contemplano separazioni tra “res cogitans” e “res estensa” (tra mente e corpo).
La varietà delle “forme” in natura è espressione delle diverse modalità con cui il qi si condensa in materia visibile: “Se il qi si condensa la forma appare” (Zhang Jingyue)… “Come l’acqua si condensa in ghiaccio, così il qi si condensa e forma il corpo umano” (Wang Chong)… “Il qi è la radice degli esseri umani” (Nanjing).
“Quando il qi scorre non fa rumore”, poiché non crea “attriti”, conflitti articolari (non genera calore-flogosi).
Presentare in modo dettagliato alcuni “meridiani curiosi”, antichissime linee di “forza-energia” della medicina classica cinese, quali complemento delle già conosciute catene mio-fasciali. Ne verranno indicati i punti chiave, i punti di origine e quelli di disostruzione, al fine di ridistribuire l’energia ed equilibrare il tono posturale, in ottemperanza dell’antico detto cinese: Bu tōng zè tòng, tōng zè bù tòng (non libero passaggio, dolore – libero passaggio, non dolore).
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